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Il computer ed il cuore

Da parecchi anni per il mio lavoro utilizzo solo il computer: carta e penna sono quasi scomparse e la calligrafia ha perso personalità e scioltezza.
L’atteggiamento di chi usa il computer per lavoro è di comando. Fin dall’inizio è chiaro che quello strumento è da domare, altrimenti prende il sopravvento, diventa incomprensibile e dispettoso: a chi non è mai successo di veder scomparire qualcosa appena salvato, oppure di trovarsi con il video bloccato alla fine di un lungo lavoro!?
Via via che ne prendiamo il controllo, incominciamo a personalizzarlo con colori e immagini, ad ascoltare la musica. E da questa confidenza si sviluppa anche la voglia divertirsi esplorando le varie opportunità di disegnare, sistemare le foto, giocare, curiosare in internet e poi … la e-mail.
Grande strumento la posta elettronica, talvolta invadente con la pubblicità, foriera di inconvenienti come virus o messaggi ambigui, ma di grande apertura.
Io trovo sia un potente mezzo per esprimersi e socializzare, per raggiungere persone a cui non è mai il momento giusto per telefonare.Maria Aldrovandi
E con la pratica costante, è sufficiente un’occhiata veloce all’oggetto o tra le righe per sfoltire la lista della posta in arrivo, per dare la giusta importanza alle impersonali multi-indirizzi.
La e-mail è immediata, permette di sfruttare brevi pause, di allentare i ritmi di lavoro regalandoci un momento tutto nostro.
La mia generazione è arrivata dopo gli scambi epistolari, già le poste funzionavano male e il telefono era il mezzo più veloce, ma la “chiacchierata scritta” ha rinnovato il piacere di scrivere.
Certo è diverso dal parlarsi !
Manca la voce con le sue caratteristiche percepibili e sottili: il tono e il colore, il ritmo, l’armonia e le vibrazioni.
Ma il cuore c’è, e anche più forte ! Perché tutte queste sensazioni bisogna tradurle in parole scritte, chiare e inequivocabili.
Cercando le parole adatte troviamo un momento di riflessione, entriamo in contatto con l’altra persona, dedicandogli attenzione.
E se ci sembra di non essere riusciti a “scrivere i pensieri” utilizziamo – talvolta esagerando !!! – la punteggiatura, i neretti e i corsivi.
Può sembrare fredda o superficiale, ma mai quanto le chiacchiere, sempre troppe e ariose, intercalate dai modi di dire del momento, che alla fine lasciano un senso di vuoto e spossatezza.
Con la parola scritta evitiamo le banalità: rileggendo ci rendiamo subito conto se ci sono sentimento e ragione!
Poi la mail si stampa, si rilegge trovando altri significati e ritorna più volte il piacere delle parole affettuose, di conforto, o anche il senso essenziale della razionalità.
Questo è anche il tempo degli sms, un sistema di comunicazione conciso e velocissimo; beh, io ho qualche difficoltà a comprimere in poche parole e simboli i pensieri, ma pare che ai giovani riesca bene… Però è bello svegliarsi la mattina e trovare una “bustina” che augura una serena giornata!
Una volta vidi una ragazza che diligentemente trascriveva su un quadernetto tutti gli sms ricevuti.
Trovo che quel gesto colga l’importanza del cuore che comunica al di là di epoche, mode e strumenti.
Maria Aldrovandi


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