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Yoga del Suono 3: la Spiritualità

Spiega Vemu Mukunda:  “OM è un bellissimo suono da praticare.
Sfortunatamente, in India, si è perduto tutto ciò.
In alcuni luoghi noi cantiamo la OM sull’ottava;
in altri abbiamo perduto l’aspetto completo dell’OM,
ma abbiamo comunque un effetto buono.
Le sole persone che cantano OM correttamente sono i monaci tibetani:
loro vanno su per un’ottava.
Tutti i nostri testi (Upanishad, Veda),
parlano dell’AUM nella OM e parlano del Brahma basso e di quello superiore.
Ogni suono esiste in AUM.
Tutte le lettere sono in AUM.
Tutta la manifestazione viene fuori da AUM:
se è così, dovrebbe essere un’ottava, ma noi l’abbiamo perso.
Ora le persone stanno lentamente realizzando che AUM dovrebbe essere cantato su un’ottava.
Comunque, anche se le persone non cantano l’intera ottava,
se ne cantano solo un terzo, c’è ugualmente un effetto.
Bisogna cantare A, U, AM col glissando; quando A e U sono mescolate insieme AU diventa O,
ecco perché diventa OM.
Quando andiamo da A fino a M, portiamo questo equilibrio alla mente, il mondo materiale e quello spirituale si comprenderanno.Quindi da A ad M c’è un movimento che dà questo equilibrio.  Per comprendere le responsabilità fisiche, materiali e trascendere nella spiritualità.”
Nel ventitreesimo khanda della Chandogya Upanishad
troviamo questa descrizione del pranava OM.
Come tutti i fogli (di un manoscritto) son perforati da un’asticciola (che li tiene uniti), così tutta la parola (dei Veda) è perforata dalla sillaba OM (che ad essa conferisce unità e significato). La sillaba OM è tutto questo universo.

Ida Sommovigo e Isabella Borghetti


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