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Nada Yoga e Mantra Yoga – 02

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Se il Nada Yoga si occupa della vibrazione intesa come suono, il Mantra Yoga utilizza la vibrazione Parola per raggiungere l’unione con il Tutto.
Sembra non esservi distinzione tra le due discipline, ma in realtà la differenza esiste e non è piccola.
Vediamo che cosa si conosce comunemente dei Mantra:
Hanno un testo Sanscrito;
Si cantano su poche note, tre al massimo (per i Mantra vedici );
Non vi è una nota precisa su cui intonare;
E’ importante la ripetizione, più si ripetono più aumenta la loro efficacia;
Si possono scrivere, ripetere ad alta voce, a voce sommessa, recitare mentalmente, e lasciar risuonare in noi;
Raggiungono direttamente l’inconscio;
Alcuni di loro sono terapeutici.

Non tutti sanno che il Mantra:
Lavora liberando le energie nel corpo, quindi dev’essere dato e dosato con molta attenzione;
Tende a portare la persona a esperienze meditative;
Vi dovrebbe essere una nota ben precisa su cui intonare, una pronuncia ben precisa ed un ritmo ben preciso a cui attenersi. Purtroppo, questi sono aspetti che non vengono insegnati perché una tradizione orale millenaria ha subito necessariamente differenziazioni, dispersioni ed evoluzioni nel tempo, quindi ogni insegnante si riallaccia a quella che secondo potrebbe essere la più vicina alla tradizione.
E’ praticamente impossibile sapere come un Mantra fosse originariamente intonato, la stessa struttura fisica dei praticanti odierni è diversa rispetto a quell’epoca (e parliamo di qualche migliaio di anni ).

Del Nada Yoga si conosce che:
E’ una disciplina che utilizza il suono;
Viene dall’India;
Lo si confonde spesso anche col canto dei Kirtan, che sono invece canti dal testo Sanscrito sia di origine antica sia contemporanei, fatti in gruppo e accompagnati dall’armonium, dai cimbali, dalle tablas e dal sitar (strumenti musicali tradizionali indiani ).

Isabella Borghetti e Ida Sommovigo


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