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Un Armonium per Amico

 

armonium elok

I miei genitori non hanno mai studiato musica, però l’hanno sempre amata.
Mio papà amava l’opera lirica, la canzone melodica all’italiana.
Mia mamma era più moderna, amava Johnny Dorelli, Tony Renis, ma non disdegnava Betty Curtis e il sorprendente Edoardo Vianello con i suoi “Watussi” e “Guarda come Dondolo”.
E io?
Io volevo giocare, come tutti i bambini, ma siccome ero “cagionevole di salute”, i giochi che mi arrivavano in dono erano “tranquilli”: tanti pelouche, i primi mattoncini lego, molti libri e anche dei giocattoli che imitavano gli strumenti musicali.
Poi intorno ai miei 7 – 8 anni mi regalarono lui: un piccolo armonium elettrico da tavolo.
Lui suonava per davvero, mia mamma lo chiamava Pianorgano, mia zia sorda diceva che non emetteva suono perché lei non sentiva nulla e mio papà lo ignorava completamente.
In realtà Pianorgano era azionato dalla corrente elettrica (andava con la spina!), aveva una ventola che al posto del mantice indirizzava l’aria verso le ance, ma suonava veramente. Il piccolo armonium aveva un’ estensione limitata, non era possibile cambiarne il timbro, ma aveva i tasti bianchi e neri come le vere tastiere.
E io, da piccola esploratrice del suono, imparai a trovare le note gravi e acute, le note lunghe e corte sulla tastiera di Pianorgano.
La musica era già arrivata da me e io non lo sapevo ancora, non avrei mai immaginato che molti anni dopo Pianorgano sarebbe arrivato da me il suo cugino indiano azionato da un mantice e non dalla corrente elettrica…

armonium indok

Ho tenuto Pianorgano con me per quasi 15 anni, (avevo già deciso che la mia strada sarebbe stata quella della musica e che avrei suonato la chitarra) fino a quando un giorno, accendendolo, la sua ventola non si mosse più.
Pianorgano è stato un buon amico, mi ha permesso di fare musica prima d’impararne le tante regole e la tecnica, mi ha aiutata a collegare il mio sentire profondo (quando non sapevo nemmeno cosa fosse, ma era presente in me, com’è presente in tutti gli esseri viventi) alla grande magia della musica.

tablet armoniumok

Qui accanto a me c’è anche un tablet con un’app: “Harmonium”, il tablet sembra proprio il nipotino di Pianorgano… è proprio vero i buoni amici non ti lasciano mai… rimani per sempre nella loro famiglia!
Ida Sommovigo


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