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A lezione di Yoga del Suono: Il pensiero del Maestro Vemu Mukunda

Sono una musicista con alle spalle studi di musica classica e leggera e nel mio percorso con lo yoga ho  studiato con diversi insegnanti di Mantra e Nada Yoga italiani e non.
Mi hanno colpito le parole di Vemu Mukunda, prima ancora di conoscerlo personalmente, relative alle sue ricerche sul Suono:“Vi parlerò dell’effetto del suono sul corpo e sulla mente.  Il suono non ha solo degli effetti sulla mente e sul corpo umano, ma ha un effetto sull’intero cosmo: sulle piante, sugli animali … in ogni direzione.”
I miei insegnanti precedenti hanno sempre messo in risalto l´aspetto simbolico e filosofico relativo alla pratica dello Yoga del Suono. Nessuno, prima di Vemu Mukunda, mi aveva mai portata a riflettere  sul dato di fatto che quelle che utilizzavamo erano prima di tutto onde sonore e come tali quantificabili in termini scientifici.
Era molto strano che mi fossi “dimenticata di questo dettaglio”, ma il mio nuovo insegnante Anglo-Indiano non era solo un musicista esperto di Yoga del Suono, era laureato in Fisica Nucleare e  sapeva essere anche analitico, non solo meditativo…

mb01  Anche questa frase offriva motivo di riflessione: “Attraverso la pratica del NadaYoga (Yoga del Suono) è possibile passare dalla disarmonia all´armonia ricollegandosi all´energia originaria presente in tutto l´universo”.
Probabilmente Vemu  desiderava ricordarci che negli studi musicali gli intervalli (cioè le diverse frequenze che ci permettono di distinguere un suono dall´altro)
possono essere consonanti (gradevoli) o dissonanti (sgradevoli) e quindi portare a sensazioni di armonia o disarmonia.
Cosa voleva farci conoscere questo piccolo (soltanto di statura) grande studioso?
Anche la sua spiegazione legata agli aspetti del Nada (pratica con il suono) e del Mantra (pratica con la parola) Yoga era precisa e dettagliata
“Ma che cos’è il Nada?  Nada non è un suono arbitrario: è un suono scelto in modo appropriato.  Più tardi, quando discuteremo dei Mantra, parleremo di questi suoni nei dettagli.  Nei Mantra abbiamo i Bija Mantra che racchiudono tutta la potenzialità in un solo suono.  Come in un seme c’è potenzialmente tutta la pianta, così in un suono vi è contenuto l’intero aspetto di una divinità.  Per cui in questa parola NA e DA sono racchiusi due Bija Mantra.  NA è il Bija Mantra di Prana che significa “parlare liberamente”; parlando in senso lato è il respiro o l’energia del respiro, che è l’energia della vita.”

Anche “neuma – neumi”, i nomi con cui si definisce la complicata scrittura del canto gregoriano, sembrano derivare da pneuma-aria…cantare a Dio come alla fonte della vita. Inspiriamo ed espiriamo per rimanere vivi: cosa c´è nell´aria oltre all´aria?
A cosa vogliamo attingere realmente quando compiamo l´atto di respirare?
E Vemu Mukunda con estrema semplicità chiarisce così: “Potremmo scrivere molti libri sul Prana, ma per quello che ci riguarda, l’energia del Prana è l’energia del respiro.  DA è invece il Bija Mantra di Agni.  Agni rappresenta il dio del fuoco e, entrando nel nostro corpo, è il calore che sostiene la vita.  È chiamato Agni dentro di noi.  Quando noi mangiamo, il calore, che è prodotto nello stomaco per scindere il cibo, viene chiamato Jatar Agni: il fuoco di Jatar (la pancia).  Ora, quando il Prana e il calore si uniscono, si produce il suono.  Quando trattenete il respiro, non si può produrre un suono.  Nello stesso modo, quando non c’è calore nel corpo non possiamo produrre il suono.  È un esperimento che abbiamo fatto in laboratorio: quando vogliamo esprimere un pensiero in parole la temperatura corporea aumenta leggermente.  Quindi avviene il movimento del respiro e poi possiamo parlare.  Quindi questi NA e DA sono presenti in noi.  Ecco perché possiamo dare luogo al suono.”

Ida Sommovigo


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